AEW DYNAMITE: Super Punk e la Streak
Analisi DYNAMITE.
AEW Pubblicato in data 14/01/2022 da Roberto Rotonda
Anche questa settimana sono tanti i temi caldi che riguardano la AEW. Un DYNAMITE solido e ben strutturato, che ci dà ottimo materiale su cui disquisire.
È Adam Cole, accompagnato da Kyle O’Reilly & Bobby Fish, ad aprire la serata. In un segmento nel quale gli Young Bucks si intromettono chiedendo spiegazioni in merito a questa nuova alleanza con la suggestione, fatta proprio da Mr. BayBay, di un “match amichevole” tra i Bucks e i ReDRagon. Un assaggio che resterà tale per aver tirato fuori, insultandoli, i Best Friends. I quali non hanno esitato un attimo per irrompere in scena e scaturire una rissa alla quale ha preso parte anche Britt Baker, intervenuta ai danni di Kris Statlander che era andata faccia a faccia col fidanzato della AEW Women’s World Champion. Al momento dunque la questione Cole splitta dalla Elite è in sospeso, e penso bisogna aspettare il ritorno di Kenny Omega per dare il via poi a un eventuale feud 3 vs. 3 che comunque sembra lo scenario più plausibile.
Simile la situazione tra Wardlow e MJF, con il primo sempre più al limite della rottura con Friedman e soci. Il match di questa puntata, che aveva praticamente vinto dopo aver annientato CM Punk Powerbomb dopo Powerbomb, finisce col perderlo (perdendo così anche la striscia di vittorie) per colpa di un banalissimo roll up arrivato quando proprio MJF aveva intimato al suo sottoposto di non effettuare il pin e continuare a colpire Punk con altre Powerbomb. Una cosa che un po’ stona a mio avviso, è il timing. MJF è lanciato a mille in questa rivalità con CM Punk ma allo stesso tempo si crea questa situazione, che comunque viene già centellinata da settimane, con il suo “impiegato”. E proprio il Best In The World in questo caso specifico sembra essere quasi una figura irrilevante, nonstante comunque la sua Streak rimane intatta, in quanto alla fine la cosa interessante della storia diventa il rapporto che va sgretolandosi tra il Salt Of The Earth e Wardlow. Inoltre il tutto è stato un po’ rovinato dal poco realismo con il quale un Punk distrutto, era finito Powerbombizzato anche sul tavolo, alla fine non solo ha vinto, ma nonostante la violenza e il fatto che a un certo punto fosse inerme e esamine, il match non è stato fermato. Certo si è riusciti a mettere sul piatto due pietanze dall’odore accattivante, vediamo poi al palato se saranno gustose o meno. Comunque va detto che più della querelle MJF-CM Punk, è notevole come un feud tra MJF e Wardlow possa essere più determinante per le sorti future della compagnia, stiamo parlando di due possibili contenders da World Title.
Powerhouse Hobbs esce sconfitto dal match contro Dante Martin. Anche per via del supporto di Jay Lethal che arriva a bordo ring per tenere a bada Ricky Starks e le sue malefatte.
Dal segmento di Hangman Adam Page mi auguro solo che Lance Archer non sia passato da Jake Roberts a Dan Lambert. Con quest’ultimo che continuo a non capire il perché del suo impiego continuato. È lui a mettere in discussione la gimmick del “Cowboy” dell’AEW World Champion. The MurderHawk Monster colpisce Page con la Black Out Slam sulla sedia, momento d’impatto, ma non sarà null’altro che la vittima di Page in attesa di costruire una rivalità più “seria”, questa è la sensazione.
Destinata a continuare la rivalità tra Hikaru Shida e Serena Deeb. The Professor attacca la ex Campionessa Femminile prima che il loro incontro inizi. Per poi continuare a infierire sul ginocchio martoriato con l’arbitro che ferma il match. Deeb poi colpirà a ripetizione la nipponica con il Kendo Stick e servirà l’intervento degli altri arbitri per fermarla. Va bene la longevità e il voler feudare per periodi più lunghi, ma a questo punto bisogna decidere. Con una Women’s World Champion face questa Serena Deeb sarebbe una rivale perfetta, ma al momento c’è una visibile discrepanza tra il creare una contender face che abbia la credibilità per mettere fine al regno della D.M.D. e riuscire invece a costruire per bene le cattive, cosa che pare riuscire in maniera più naturale. Diciamo anche che le continue sconfitte delle buone nei match più importanti non aiutano, ma siamo fiduciosi che prima o poi questo trend cambi rotta.
Penta El Zero Miedo vince senza troppi sforzi contro Matt Hardy e nel post match prova a mandare un messaggio a Malakai Black che, gioco luce on luce off, si palesa per colpirlo. Arrivano anche i Varsity Blonds, altro gioco luce on luce off, e abbiamo il debutto di Brody King che era evidente da settimane. I due hanno ovviamente la meglio e la House Of Black prende seriamente forma. King per chi non lo conosce, è un wrestler dalla stazza notevole, ma capace anche di eseguire manovre acrobatiche che non t’aspetteresti.
Vincono anche gli Acclaimed contro i Bear Country, incontro che serve giusto per portare al momento finale che vede l’arrivo di Sting e Darby Allin che si vendicano su Max Caster e Anthony Bowens. Si intravede la sola situazione riempitiva in attesa di ricollocare Sting & Allin in una rivalità più importante.
Il TNT Championship Match, sotto gli occhi di David Crockett, tra Sammy Guevara e Daniel Garcia è stato abbastanza bello, peccato per il finale dove lo Spanish God ha botchato un po’ la finisher (può capitare a chiunque un errore) per colpa anche di una regia spesso disattenta e non pronta a staccare quando le cose non vanno come dovrebbero. Insomma, colpo che perde d’efficacia così, ma il risultato non cambia e non sorprende. Sammy Guevara si conferma Interim TNT Champion. Fortunatamente per lui, il tutto serve per imbastire l’accenno di scontro, che non si manifesta perché vengono separati, tra Eddie Kingston e Chris Jericho. Che a questo punto siamo sicuri andranno a collidere quanto prima. Nel frattempo il Mad King farà squadra con Santana & Ortiz a Rampage per andare proprio contro Garcia & 2point0, No DQ Match, dunque certamente qualcosa che coinvolga anche Le Champion me l’aspetto.
Anche per oggi è tutto. Alla prossima.